All’unanimità dei votanti l’Assemblea regionale ha approvato, questa mattina, la proposta di deliberazione sul Piano per l’invecchiamento attivo, previsto dalla legge regionale 17/2019, per gli anni 2022-2025.
“Basandosi sulle linee guida dell’Oms – ha spiegato l’assessore Maurizio Marrone – il provvedimento mira a prevenire la degenerazione fisica e psichica delle persone anziane attraverso il miglioramento della qualità della vita e l’incremento delle competenze”.
Il provvedimento, presentato per la Giunta appunto dall’assessore alle Politiche sociali Marrone, rappresenta “il culmine dell’attuazione della legge regionale sull’invecchiamento attivo: attraverso una manifestazione d’interesse pubblica – ha continuato – chiederemo ai soggetti interessati di proporre alla Regione progetti di collaborazione coerenti con gli obiettivi del Piano su opportunità di apprendimento e di aggiornamento, promozione della salute attraverso l’adozione di stili di vita sani, partecipazione e impegno civico. A questi si aggiungono proposte per favorire l’indipendenza e la sicurezza, la mobilità autonoma e la permanenza degli anziani nel proprio domicilio”.
Il dibattito è stato aperto da Domenico Rossi (Pd) che, sottolineando l’importanza della legge regionale 17/19, ha evidenziato come “affrontare il tema dell’invecchiamento attivo significhi operare scelte a favore della tenuta sociale ed economica del territorio. Il Piemonte ha un indice di invecchiamento elevato: per questo è necessario garantire servizi per la prevenzione in ambito sanitario, la cronicità e la multicronicità e offrire occasioni di apprendimento e di formazione continua. La vecchiaia merita di essere valorizzata perché è una risorsa”.
Silvio Magliano (Moderati) ha sottolineato “l’importanza di considerare i dati demografici per rendersi conto della necessità per il Piemonte di politiche che permettano a chi invecchia di affrontare nuove sfide in termini di salute, sicurezza e formazione continua in collaborazione con il mondo del Terzo settore”.
Ringraziando la Giunta per il lavoro svolto, Paolo Ruzzola (Fi) ha messo in risalto “la fortuna di aver visto, negli ultimi cinquant’anni, allungarsi l’aspettativa di vita. È dunque doveroso e corretto prestare la giusta attenzione a chi, come gli ultrasessantacinquenni, maggiormente si impegna nel volontariato attivo ed è a volte determinante nella pianificazione familiare”.
Alessandro Stecco (Lega) ha osservato come il Piano “nasca da lontano, ispirandosi a quanto raccomandato dall’Oms e dall’Ue, che ha introdotto l’indice d’invecchiamento attivo. Tra quindici anni il 30% della popolazione piemontese sarà ultrasessantacinquenne: per questo è necessario garantire ai tanti anziani che sempre più popoleranno la regione uno sviluppo dell’invecchiamento il più possibile legato alla promozione della salute e della vita sociale.
Il Testo del Piano per l’invecchiamento attivo del Piemonte